Specialissimo |
Ieri, durante la lettura del libro 'Il codice Da Vinci' di Dan Brown, mi sono imbattuto in una interessantissima curiosità legata a conoscenze antiche, ma così perfette che sono ancora oggi oggetto di studio. Si tratta della serie di Fibonacci, che avevo studiato da poco nella mia breve recente parentesi di studi universitari: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,34,55, 89, 144 ecc. Come si vede ogni elemento (a partire dal secondo) è dato dalla somma dei due precedenti.
Sin qui tutto OK. Ma per la prima volta ho sentito parlare, nel libro, del magico numero irrazionale PHI. Calcolando il rapporto tra un numero ed il precedente della suddetta serie si ottiene un numero che via via tende a 1,618034, ossia PHI. L'origine di questo numero risale addirittura alla antica tradizione greca, dei tempi di Pitagora e Platone. E' lo stesso numero che regola la sezione aurea: la divisione di un segmento in due parti tali che il rapporto tra la parte maggiore e quella minore è uguale al rapporto tra l'intero segmento e la parte maggiore e, naturalmente, è uguale a PHI!! E' questa una proporzione che si trova spesso in natura: il guscio di alcune lumache, molte corna, zanne, becchi ed artigli, la forma della coda delle comete, la distribuzione dei semi di molte specie di fiori, delle foglie, dei petali... agli antichi parve di aver scoperto il mattone della proporzione divina, ed io resto senza fiato.
Pubblicato il 06/07/2004