Specialissimo |
Orrore! Al mio paese è disperazione: la festa era appena iniziata, quando è successa una grave disgrazia: una ragazza di 13 anni, insieme ad un amico poco più grande d’un paese vicino, si è schiantata in motorino, ed hanno trovato la morte.
La conoscevo solo di vista, ma l’impatto con la dura realtà è sempre pesante. Ogni volta, e capita sempre più sovente, mi trovo a riflettere sul senso della vita. Facciamo grandi progetti, puntelliamo le nostre certezze, dimenticando troppo spesso che, qui sulla terra, di certo c’è ben poco.
Dalle Sacre Scritture giunge un chiaro messaggio: vegliate, sempre, pronti ad aggiungere l’olio alle lampade per evitare che si spengano, col rischio di farvi trovare al buio al momento dell’inaspettato arrivo.
Non sono un predicatore, né tanto meno un teologo, ma lo interpreto semplicemente così: vivi il presente, pregando, senza fare troppi progetti e contare troppo sulle cose materiali. Ma non è semplice: viviamo in un mondo completamente materiale, ed ormai troppo basato sulla competizione ed i progetti futuri.
Penso che noi tutti, come me, aspiriamo a vivere il più a lungo possibile. Ma la cosa che mi sconvolge è che proprio lì stà la nostra condanna, la nostra prova più dura: più a lungo viviamo e più a lungo saremo costretti a soffrire, vedendo uno a ad uno mancare tutti i nostri amici e le persone più care.
Forse l’inferno, o quanto meno il purgatorio di espiazione, è già il nostro pellegrinaggio sulla terra…
Pubblicato il 26/04/2007