Specialissimo |
Vi ho raccontato tempo fa dei miei strani casi di 'invisibilità' che mi sono capitati sul tram di Torino ed al bar di Savigliano. Beh, il fenomeno non è affatto scomparso, anzi ormai è un'abitudine. Al bar del mio paese, nella porta di entrata, c'è una fotocellula che al passaggio della gente fà suonare un campanello di segnalazione per avvertire i proprietari, al lavoro in cucina, che è arrivato qualcuno. Quando arrivo io non suona mai!
Le prime volte, sia lui che lei, ci restavano di stucco e subito controllavano se per caso si erano dimenticati di inserire l'allarme: ma era sempre attivo e se nel frattempo arrivava qualcun'altro lo sentivo anche io a suonare prontamente. Ma quando passo io non suona. Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine, sia loro che non si preoccupano più, sia io che appena arrivo se non ci sono vado a cercarli in cucina.
La ragione mi spinge a cercare un motivo razionale che spieghi tale fenomeno: ho provato ad analizzare il mio modo di vestire, ma non ci trovo niente di strano e mi capita con tutti i tipi di jeans, maglie e giubbotti che porto, di colore diverso; ho provato a pensare alla velocità di entrata, ma non sono nè una tartaruga (sono ancora ben lontano dai novant'anni...) nè un velocista.
A questo punto penso che si tratti della la mia aura di protezione, quella del corpo astrale o mentale, che per qualche strano motivo ha deciso di interferire; ma non ho ancora capito se ciò sia un bene o un male.
Pubblicato il 14/11/2009