Specialissimo |
Finalmente, dopo tre settimane, al terzo tentativo, non senza difficoltà, sono riuscito a vedere il tanto declamato film del momento. Ed è stato bellissimo.
Non come me l’aspettavo. Me l’avevano descritto, vari amici che già l’hanno visto, come una storia debole con grandi effetti speciali. Ho visto un film, invece, con una storia niente male, con effetti molto belli, anche se in parte mi aspettavo qualcosa di più dal 3D. la visione con gli occhialini non è stata male, ed in alcuni tratti ho avuto realmente l’impressione di ‘esserci dentro’. Ma pensavo che il 3D fosse proprio così, per tutta la durata del film. Invece alla fine mi ha ricordato molto, ed in modo ovviamente più intenso, la sensazione degli stereogrammi, di cui sono un affascinato ed instancabile sostenitore.
Gli stereogrammi hanno avuto l’apice del successo una ventina di anni fa, quando passeggiando di sera in via Po a Torino ogni cinquanta metri c’era un banchetto che vendeva quegli spettacolari quadri. Agli occhi dei più non parevano altro che scarabocchi. Le spiegazioni dicevano di fissare il quadro, ad una certa distanza, e concentrarsi su un punto a caso senza distogliere lo sguardo. I più fortunati, dopo un po’, riuscivano a vedere una figura in rilievo. Io ne ero innamorato, e puntualmente riuscivo a vedere tutte le figure nel giro di pochi secondi, estasiato. Ora sono passati di moda, ma per i nostalgici se ne trovano ancora parecchi in rete, come ad esempio quello di sopra.
Fissatelo attentamente, ad una distanza da 30 a 50 centimetri, concentratevi su un punto qualsiasi del disegno, cercate di non sbattere le palpebre e socchiudete leggermente gli occhi; se non riuscite al primo tentativo, distogliete lo sguardo, riposatevi un attimo e riprovate; la prima volta è più difficile, dopo viene in modo più spontaneo e se ci riuscite vi assicuro che vedrete una immagine in rilievo con un bel dinosauro in mezzo a due palme!
Beh, la maggior parte di Avatar è così, come vedere in rilievo i dettagli del quadro, senza alcun sforzo grazie agli occhialini. Poi in alcuni tratti l’effetto diventa tale che ti sembra di essere dentro il film, avvolto dalle felci del bosco o con i pericoli che sembrano rimbalzarti direttamente addosso. Ma solo a tratti, e forse per ora è meglio così, dato che l’effetto, che mi pareva così lieve, è in realtà già stato notevole: sarà la storia, che mi è proprio piaciuta, sarà il coinvolgimento di questa novità del 3D, stà di fatto che stanotte non riuscivo affatto ad addormentarmi. Avevo un po’ d’ansia, e le immagini del film continuavano a ruotarmi in testa.
Complimenti! È stato proprio un film bellissimo!
Pubblicato il 08/02/2010