Il Buddhismo è la disciplina spirituale sorta dall'esperienza mistica vissuta dal personaggio storico di Siddhartha Gautama,
detto il Buddha, e che si compendia nei suoi insegnamenti.
Il Buddha visse nell'India del Nord circa tra il 563 a.C. ed il 483 a.C. Prima di intraprendere la sua ricerca spirituale, egli viveva
nell'agio presso il palazzo del padre. Poco prima di compiere trent'anni il principe uscì dal palazzo e si ritirò per sette anni nella
foresta, sottoponendosi, sotto la guida di vari maestri, a digiuni, sofferenze e privazioni, al fine di conseguire la pace interiore
e la conoscenza della verità.
A 35 anni, giunto alla soglia della morte per esaurimento, una notte ebbe l’illuminazione sulle quattro verità fondamentali dell'esistenza:
la realtà dell'esistenza personale e del mondo esteriore è dolore: nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera e separazione da ciò che si ama;
l'origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto;
questa sete generatrice delle rinascite va estinta nel Nirvana (il desiderio va eliminato);
la via che conduce all'arresto del dolore è il Dharma (cioè l'Ottuplice Sentiero).
I Dharma
Secondo i buddisti l'io non è un'entità individuale, ma è una combinazione di particelle diverse, come Aggregati, Basi ed Elementi.
Gli Aggregati sono cinque:
Forma o Materia (il proprio corpo, elementi fisici del mondo);
Sensazioni;
Nozioni o Ideazioni;
Costruzioni psichiche soggettive o propensioni;
Coscienza (scorrere dei pensieri).
Le Basi sono dodici:
sei sono interne: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente, cui corrispondono
sei basi esterne: visibile, suono, odore, sapore, tangibile, idee.
Gli Elementi sono diciotto:
sei basi interne;
sei basi esterne
e le rispettive conoscenze che tuttavia costituiscono l'elemento mentale: le idee.
L’Ottuplice Sentiero
Sul piano pratico il buddista, per arrivare all'eliminazione dei desideri, deve seguire le otto vie fondamentali del Dharma:
retta visione, per cui si contempla la realtà com'è, senza inquinarla coi propri;
retto pensiero;
retta parola;
retta azione, che è l'agire esattamente quando e quanto sia necessario;
retta forma di vita;
retto sforzo;
retta presenza di spirito;
retta pratica della meditazione.
Seguendo queste otto strade l'uomo giunge alla perfezione e sprofonda nel Nirvana, il quale rappresenta il completo annientamento
o non-essere, raggiungibile anche in vita.
Regole e virtù
I precetti fondamentali del Buddismo sono divisi in tre gruppi: i cinque divieti, gli otto comandamenti e le dieci condotte morali.
I cinque divieti sono:
non uccidere alcun essere vivente,
non prendere l'altrui proprietà,
non toccare la donna altrui,
non dire menzogne,
non bere bevande inebrianti.
Gli otto comandamenti includono i suddetti cinque divieti, cui se ne aggiungono altri tre:
non mangiare cibo nei tempi non dovuti;
astieniti dal canto, dalla danza, dalla musica e da ogni spettacolo indecente; non ornare la tua persona con ghirlande, profumi e unguenti;
non usare sedili alti e lussuosi.
Gli ultimi due precetti morali sono:
non adoperare letti grandi e confortevoli;
non commerciare cose d'oro e d'argento.
Cenni Storici
Il buddismo si suddivide in varie scuole fondamentali, tra le quali ricordiamo i rami del Lamaismo e dello Zen.
Molto diffuso in India e Tibet, successivamente raggiunge anche il Nepal, Cina, Giappone, Siberia ed in seguito un po’ in ogni parte del mondo.
A partire dal VII secolo conobbe un certo periodo di decadenza. Il risveglio del Buddismo risale a poco più di un secolo fa ed è dovuto,
paradossalmente, all'interesse che alcuni studiosi occidentale cominciarono a mostrare per i suoi testi sacri e i suoi monumenti.
Oggi è praticamente la quarta comunità religiosa mondiale, dopo Cristianesimo, Islam e Induismo, e conta almeno 400 milioni di seguaci.
In Italia esistono almeno 60 centri buddisti.