La matematica, si sa, non è una opinione, ma non si esprime e si pensa allo stesso modo in tutto il mondo, è
fortemente influenzata dalla cultura dei popoli, e si evolve col passare del tempo.
Il nostro sistema decimale, compreso lo zero ed il valore dei numeri in base alla posizione, deriva dai numeri arabi, a sua
volta di origine indiana, e si afferma pienamente in Europa solo nel tardo Medio Evo.
Noi contiamo in base 10, ma nel mondo le basi di numerazione sono tante. Alcuni popoli primitivi si basano
solo sull'uno ed il due, molti altri a volte introducono il tre, raramente il quattro, e da li in avanti il tutto diventa
indistintamente "molti".
Dall'uso delle dita viene la base 5, molto diffusa in Africa. Rimangono tracce della base 12 nelle 24 ore del giorno, nella
dozzina ed in alcune misure britanniche.
I Maya, capaci di calcoli complicatissimi per i calendari, usavano la base 20, mentre tra i sistemi più antichi ed interessanti
c'è quello sessangesimale, inventato in Mesopotamia 4000 anni prima della nascita di Cristo, basato sul 60 e sui suoi numerosi
sottomultipli. Ne rimane traccia ancora oggi nel nostro sistema di misurazione del tempo e degli angoli.
Altre etnie si basano sulle sottrazioni, altre si basano sulle parti del corpo, ognuna associata ad un numero, altre hanno tipi
conteggio ancora più particolari, dipendenti ad esempio da nodi, corde, ecc, derivati dalle esigenze pratiche della loro vita
quotidiana.
Per questo, ad esempio, il numero che per noi è dodici per altri è una dozzina, in Mesopotamia era un quinto di sessanta, per
gli Yoruba è venti meno otto, presso gli Oksapmin corrisponde ad un orecchio, per alcuni popoli primitivi sarebbe sei coppie e
per diversi altri semplicemente "molti".