Per gli antichi abitanti del bacino del Mediterraneo la Terra era piatta. Il mare Oceano che la circondava le si
richiudeva attorno formando la volta del cielo sulla quale correva il Sole. Il centro del mondo veniva posto alla
foce del Nilo.
Massa (g)
5,976 * 1026
Raggio (km)
6.378
Densità (g/cm3)
5,51
Rotazione (ore)
23,93
Rivoluzione (gg)
365,256
Allontanandosi verso nord la terra finiva, ma nel mare Oceano si trovavano alcune isole dal clima
più rigido, abitate da popolazioni barbare e ricche di metalli: i fenici, avventurandosi nel mare Oceano,
le avevano visitate.
Sembra che l'idea di una terra sferica sia nata nella mente degli antichi geometri greci nel momento in
cui si rendevano conto che le eclissi di Luna erano dovute all'ombra che la terra proiettava nello spazio, il cui
bordo era sempre circolare e curvo, indipendentemente dall'altezza sull'orizzonte a cui aveva luogo l'eclisse.
Una grande intuizione di rappresentazione geografica fu quella di Tolomeo, che introdusse il sistema delle
latitudini e longitudini. Nella sua Geografia egli registrò le coordinate di oltre settemila località,
con importanti dati di cui tenne conto persino Cristoforo Colombo quando intraprese il suo viaggio verso le Indie,
passando verso ovest. Ma la distanza calcolata fra la Spagna e la Cina era appena un terzo di quella vera ed egli
non si rese conto di aver scoperto un nuovo continente, l'America.
I primi uomini a circumnavigare la terra furono,
invece, i pochi superstiti della spedizione di Ferdinando Magellano.
Da quel momento il planisfero andò via via
popolandosi lentamente di segni, anche se molte zone incognite, come l'interno dell'Africa e le sorgenti del Nilo,
vennero esplorate e scoperte soltanto a meta Ottocento.
La Terra è stato il primo obiettivo dell'esplorazione spaziale, iniziata nei primi del '58 con il satellite
statunitense Explorer I, che riuscì a scoprire le fasce di Van Allen, due importanti zone della magnetosfera
nelle quali sono intrappolate dal campo magnetico le particelle cariche emesse dal Sole.
Da allora i satelliti lanciati,
dalle varie nazioni del mondo, sono stati una infinità, con svariati scopi e missioni diverse. Si va dai satelliti
dedicati allo studio dell'atmosfera (Sputnik, Cosmos), a quelli metereologici (Geos, Meteosat),
ai satelliti oceanografici (Seasat), sino ai moderni satelliti per le trasmissioni di cellulari e televisione.
La Terra è il più grande ed anche il più denso dei pianeti terrestri ed è l'unico a costituire col suo satellite,
la Luna, un pianeta doppio: infatti Mercurio e Venere non hanno satelliti, mentre Marte ne ha due tanto piccoli da
essere completamente trascurabili rispetto alle dimensioni del pianeta. Anche nel resto del Sistema Solare, occorre
giungere sino ai confini prima di trovare un altro pianeta, Plutone, che col suo satellite Caronte forma un sistema
planetario doppio.
Ma la caratteristica che fa della Terra un pianeta unico è la presenza di un'atmosfera composta in prevalenza da azoto
con un alta percentuale di ossigeno e di una grande quantità di acque superficiali, oltre ad avere una temperatura
relativamente stabile, senza esagerate escursioni tra giorno e notte.
Sono questi i requisiti fondamentali affinchè si sviluppino forme di vita, anche se non è affatto accertato se
possano esistere altre forme di vita in grado di svilupparsi in condizioni drasticamente diverse da quelle terrestri.
La forma della terra non è perfettamente sferica, ma è leggermente schiacciata ai poli, per effetto del suo moto di
rotazione. La differenza tra il raggio equatoriale e quello polare, comunque, non è molto elevata: circa 27 Km.
Per quanto riguarda l'atmosfera, si ritiene che originariamente la sua composizione fosse ben diversa, con una elevata
percentuale di vapor acqueo ed anidride carbonica, ed una bassa composizione di azoto. Col passare del tempo, però,
il vapor acqueo si condensò negli oceani, l'anidride carbonica contribuì alla formazione delle rocce, mentre l'azoto
molecolare, chimicamente inerte, ha continuato ad accumularsi diventando il composto principale (la composizione
attuale è di circa 76% azoto e 21% di ossigeno).
Lo strato dell'ozono, formato dalla dissociazione delle molecole
di ossigeno, è essenziale in quanto il suo processo di formazione consente l'assorbimento qusi totale della radiazione
ultravioletta solare, che è altamente dannosa, specie per la cute e gli occhi.
La crosta solida e gli oceani si sono formati presumibilmente circa 4 miliardi di anni fa. La crosta è composta di 15
grandi lastroni, detti zolle, in continuo movimento: possono essere convergenti, una piegata sotto l'altra (zona di
subduzione), oppure in collisione, con conseguente formazione di catene montuose e, in particolare, di zone vulcaniche.
La scoperta delle zolle e dei loro movimenti insieme alla forma della costa dei continenti africano ed americano,
che idealmente avvicinate sembrano combaciare come due pezzi di puzzle, insieme ad altre prove più concrete (come lo
studio dei sedimenti e delle rocce), fa presumere che circa 200 milioni di anni fa tutti i continenti fossero uniti
in un unico insieme di terre emerse, detto Pangea.
A differenza di Mercurio e della Luna, sulla Terra, grazie all'azione protettiva dell'atmosfera, vi sono ben pochi
crateri ad impatto provocati dalle meteoriti. Il più famoso è situato in Arizona, è profondo 170 metri ed ha un
diametro di circa 1200 metri.
L'interno della Terra è stato studiato tramite le onde sismiche. Si ritiene che, partendo dal centro, la Terra sia
formata da un nucleo solido di raggio circa 1600 Km, circondato da un nucleo esterno liquido spesso 1820 Km; troviamo
poi un mantello inferiore spesso 2290 Km ed un mantello superiore spesso 630 Km, dove si forma la crosta con le sue
zolle tettoniche.
Il campo magnetico terrestre è un campo bipolare, come una normale calamita. Non è molto forte, ma ha effetti molto
importanti, come quello di deviare il vento solare. La zona di impatto tra vento solare ed il campo magnetico terrestre
si chiama magnetosfera ed ha l'aspetto di una cometa, con la testa arrotondata (punto di impatto col vento solare)
ed una lunga coda cilindrica. Il campo magnetico è prodotto dal nucleo liquido rotante della Terra, che si comporta
come una gigantesca dinamo.
Le particelle del vento solare che riescono a sfuggire bombardano l'alta atmosfera provocando il fenomeno delle
aurore boreali. La loro frequenza è maggiore alle elevate latitudini settentrionali e meridionali, in quanto il varco
maggiore si trova ai poli, ove sono rivolte le linee di forza del campo magnetico terrestre. Le aurore si manifestano
con uno scintillante bagliore colorato, in cui dominano il rosso e verde dell'ossigeno ed il verde-blu dell'azoto.