Urano fu avvistato per la prima volta nel 1781 dal tedesco Herschel, tramite un telescopio riflettore di sua
costruzione. Egli si rese conto che si trattava di un nuovo pianeta solo dopo altre osservazioni, quando scoprì anche
i suoi primi due satelliti, Titania ed Oberon.
Massa (Terra=1)
14,531
Raggio (Terra=1)
4,007
Densità (g/cm3)
1,29
Rotazione (gg)
17,20
Rivoluzione (gg)
30685
Altri due satelliti del pianeta, Ariel e Umbriel, furono scoperti da Lassel nel 1851, mentre nel
1948 Kuiper ne scoprì un quinto, cui fu assegnato il nome di Miranda.
Già alla fine dell'Ottocento erano state individuate nello spettro del pianeta numerose bande di assorbimento, che
indicano la presenza di una atmosfera, mentre nel 1978 strane fluttuazioni di luce portarono alla scoperta che anche
questo pianeta è contornato da anelli.
La sonda americana Voyager 2 giunse nei pressi di Urano circa quattro anni e mezzo dopo il passaggio nei pressi di Saturno,
nel gennaio del 1986, pochi giorni dopo il grande disastro dell'astronautica americana, quando nel cielo di Cape Canaveral
esplodeva la navetta Challenger provocando la morte dei sette astronauti a bordo.
L'incontro con Urano era stao preparato con grande cura e con notevoli difficoltà: basti pensare che, distante circa 3
miliardi di chilometri dal sole, Urano riceve una quantità di luce solare quasi 400 volte minore di quella che giunge
sulla Terra, ed i segnali trasmessi dalla sonda impiegarono circa 2 ore e 51 minuti a raggiungere la Terra.
La fase di studio prevedeva soltanto un passaggio veloce, prima di proseguire alla volta di Nettuno. Il bilancio fu
molto positivo: grazie alle fotografie della sonda, Urano aveva finalmente un volto.
Oltre ad importanti studi sulla
composizione dell'atmosfera del pianeta e della sua magnetosfera, la missione permise di scoprire altre 10 lune,
oltre ad importanti approfondimenti relativi al satellite Miranda, uno dei corpi più strani osservati nel
sistema solare, formato da terreni in parte recenti ed in parte molto antichi, probabile frutto di un violento
impatto verificatosi nelle prime epoche della sua formazione. La sonda, inoltre, fece anche importanti studi relativi
agli anelli di Urano, scoprendone altri 2.
Urano si trova aldilà delle "colonne d'Ercole" del Sistema Solare, e solo dopo l'invenzione del telescopio fu possibile
la sua scoperta, ma sino all'incontro con la sonda americana Voyager si sapeva ben poco della sua costituzione.
Il suo periodo orbitale intorno al sole è di circa 84 anni, mentre il pianeta ruota su sè stesso in circa 17 ore.
La sua caratteristica più originale, che lo rende unico in tutto il sistema solare, è l'inclinazione dell'asse di
rotazione, quasi perpendicolare al piano dell'ellittica, per cui esso rivolge verso il Sole alternativamente il polo
nord ed il polo sud, ove si presenta quindi una temperatura maggiore rispetto all'equatore.
Come Giove e Saturno, anche Urano possiede una atmosfera composta principalmente di idrogeno ed elio, sopra un
oceano di acqua, ammoniaca e metano.
La sua densità è quasi uguale a quella di Giove, ma con massa circa 22 volte inferiore. Il pianeta non possiede uno
strato di idrogeno metallico liquido, ma ha probabilmente un nucleo solido roccioso, composto soprattutto da silicio
e ferro. Grazie alle sonde spaziali si è potuto verificare che Urano ha un campo magnetico, di intensità pari a quello terrestre.
Gli anelli di Urano sono molto diversi da quelli degli altri pianeti, in particolare per il loro scarso abedo,
il loro colore molto scuro che ne rende molto difficile l'avvistamento.
I satelliti noti di Urano sono 15, di cui i 5 più grandi scoperti prima della missione della sonda Voyager. Il loro
periodo di rotazione coincide con quello di rivoluzione, per cui volgono sempre la stessa faccia al pianeta.
Si tratta di satelliti densi e piuttosto scuri, le cui superfici sono coperte di materiale roccioso e di ghiaccio.