Nell’ambito della 28a Edizione della manifestazione
TUTTOMELE
che si terrà a CAVOUR (TO) Sabato 17 Novembre alle 0re 10:30, nel Salone Comunale avrà luogo la Presentazione del
costituendo OSSERVATORIO NAZIONALE per il SIDRO con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e
della Regione Piemonte.
Storicamente la produzione di Sidro, bevanda alcolica derivata dalla fermentazione del succo di mele, è sempre
stata svantaggiata a livello legislativo che ha favorito decisamente quella della birra e del vino. Oggi però, in un
momento in cui gli aspetti legislativi sono più favorevoli nei confronti di questa bevanda, in Italia si vedono
nuovamente affacciarsi sul mercato piccole realtà di produzione di sidro come ad esempio in Piemonte, Valle d’Aosta,
Friuli, Trentino, Marche e Campania.
In Piemonte, ed in particolare nelle valli del torinese e del cuneese, vi era una forte tradizione nella produzione
di sidro, allora chiamato Vin ‘d Pum ovvero vino di mele, che veniva fatto fermentare insieme alle vinacce di
uva assumendo così una tipica colorazione rossa.
Al presente la produzione di sidro in Italia rappresenta una modesta, ma significativa integrazione all’economia delle
aziende produttrici. Si può facilmente prevedere per il futuro uno sviluppo più interessante, anche perché nella
produzione di tale bevanda si utilizza frutta di difficile collocazione sul mercato.
La Scuola Malva Arnaldi, centro sperimentale che si occupa di ricerca, formazione e divulgazione in agricoltura
sul territorio, da due anni su stimolo di Arcigola Slow food e in collaborazione con il Di.Va.P.R.A
(Dipartimento per la Valorizzazione delle Produzioni e delle Risorse Agricole) dell’Università di Torino, segue
numerose sperimentazioni nell’ambito di un progetto regionale relativo a prove di trasformazione di antiche varietà
di mele piemontesi per l’ottenimento di succhi fermentati e la successiva valutazione sensoriale dei prodotti ottenuti.
Queste prove riguardano sidri ottenuti sia secondo le tradizionali tecniche piemontesi sia secondo tecniche più
"moderne" (fermentazione in autoclave, rifermentazione con metodo champenoise in bottiglia ecc.).
Con i prodotti sperimentali ottenuti la Scuola Malva ha partecipato a numerose iniziative anche a carattere internazionale
come l’ Alpe Adria Verkostung; in questa occasione ha ottenuto il terzo premio mentre alcune aziende del Friuli
- Venezia Giulia vincevano il primo premio.
Nel maggio 2007 la Scuola Malva ha partecipato a Sicér, primo salone internazionale sul sidro a Gijòn
(Asturia, Spagna); questa iniziativa ha contato numerosi produttori di sidro provenienti da molti Paesi europei,
Canadesi, Statunitensi e Giapponesi.
In occasione di Tuttomele 2005 e Tuttomele 2006, Manifestazione frutticola che si tiene a Cavour (TO),
la condotta pinerolese Slow food, in collaborazione con la Scuola Malva, ha organizzato "La Gran Sala del Sidro",
salone dedicato a succhi, fermentati e distillati di mele, con esposizioni e degustazioni di questi nuovi prodotti emergenti.
Si è notato, insomma, che il sidro gode di una buona accoglienza da parte dei consumatori e in particolare dei giovani
in quanto di facile beva e a bassa gradazione alcolica. Si stanno di fatto delineando in Italia alcune realtà locali
fortemente interessate alla produzione e valorizzazione di tale bevanda.
La Scuola Malva di BIBIANA su suggerimento di Slow Food ed in particolare del suo presidente onorario Carlo Petrini, e in collaborazione
con la Condotta pinerolese di Slow Food ed incollaborazione con TUTTOMELE propone di istituire presso la propria sede un
"Osservatorio Nazionale Italiano del Sidro". Tale OSSERVATORIO avrebbe il compito di:
censire e monitorare le produzioni regionali e locale di sidro;
recuperare, valorizzare e promuovere la produzione di questo antico fermentato in ambito nazionale ed internazionale;
porre in essere attività di ricerca e sperimentazione sul prodotto che salvaguardino le singole tipicità locali e
mirino allo stesso tempo all’ottenimento di prodotti innovativi come soft drinks, bevande con un basso tenore alcolico;
documentare le attività di ricerca, sperimentazione e promozione di questa produzione;
stabilire e mantenere contatti con le realtà produttive e rappresentative a livello comunitario ed extracomunitario;
contribuire agli aggiornamenti e alla definizione degli aspetti legati alla legislazione di tale settore e proporre
eventuali disciplinari di produzione;
La proposta ha ottenuto il parere del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Regione
interessata.