Della Commenda di Falicetto vennero il più delle volte investiti sacerdoti che non risiedettero in Falicetto, ne citiamo
alcuni dei più importanti.
Nel 1549 troviamo come priore Giovan Vincenzo Cavazza di Saluzzo, che è chiamato col titolo di
Priore Prevosto.
Nel 1579 vediamo Priore Giovan Battista Gadii cives Cremonensis, ricordato negli ordinati comunali per
una lite in fatto di decime.
Il 1604 è una data importante per la storia del priorato di Falicetto, poichè come ci tramandano le cronache dell'epoca, in
questa chiesa apparve al canonico don Orazio Patenio, il beato vescovo di Saluzzo Giovanni Giovenale Ancina, la stessa
notte della sua morte.
L'episodio ci è stato tramandato da moltissimi scritti, di cui uno dei più importanti è la vita dell'Ancina
scritta da Giacomo Bacci e pubblicata in Roma nel 1671.
Pochi anni dopo tale episodio, la Commenda passò beneficio di Angelo dei conti della Manta, preposito dell'oratorio di San Filippo
Neri in Roma. Nel 1747 il beneficio fu conferito al prete verzuolese Antonio Forneris che lo mantenne sino alla sua morte, avvenuta
nel 1772. Fu costui l'ultimo priore commendatario di San Giovanni di Falicetto.