La regione compresa fra il Po e la Stura,
anteriormente alla conquista romana era abitata da popolazioni di origine ligure di varia denominazione.
Tali popolazioni
caddero sotto il dominio di Roma nel periodo compreso fra la seconda guerra Punica e la distruzione del regno di Macedonia
(202-168 a.C.); ma tale assoggettazione non esistette di fatto a causa del fiero ed indomito carattere delle popolazioni.
Le continue ribellioni e gli impedimenti che procuravano, al varco dei passi alpini, alle legioni, spinsero i romani a
por fine al problema con la sottomissione feroce e violenta dei Liguri.
Sotto l'impero di Ottaviano Augusto, le
aquile imperiali volsero verso le nostre regioni per domare la rivolta; impresa che non fu nè facile nè breve, ma che nel
14 a.C. potè dirsi conclusa. Terminata la campagna militare, Ottaviano Augusto diede inizio al riordino della regione,
secondo quanto era già stato stabilito per tutto l'impero.
La regione in cui Falicetto era compresa
venne inserita nella provincia delle Alpi Marittime che amministrativamente non faceva parte dell'Italia, e che quindi
come terra straniera conquistata colle armi, fu affidata ad un prefetto dell'ordine equestre.
Tale provincia era posta
a cavallo delle Alpi ed il versante italiano confinava in pianura, secondo alcuni storici, lungo il tracciato della via
Monea (Munita), che da Cavour giungeva per Saluzzo, Busca, Caraglio, sino a Chiusa Pesio.