Ricorderò sempre il mio primo personal computer, uno 086 Amstrad del 1988. Era uno dei primissimi dotati di Hard Disk,
da 20 Mb, nati da appena pochi mesi, a differenza dei precedenti che funzionavano semplicemente con un paio di
dischetti floppy, di quelli larghi da 360 Kb. Ricordo di aver pagato allora, per il PC dotato di monitor, tastiera e
stampante ad 80 colonne, 3.800.000 lire, un vero patrimonio!
Eravamo nel periodo dei voluminosi server HVS che stavano sostituendo i loro predecessori, ancora più mastodontici,
GCOS-6. I server avevano diversi metri di ingombro, in gran parte a causa delle voluminose schede seriali per il
collegamento dei terminali e solo da pochi anni avevano smesso di funzionare a schede perforate.
In vent’anni l’evoluzione è stata pazzesca, sia a livello server che di personal computer. Le continue innovazioni hanno
portato ad incrementare sempre più la capacità e le prestazioni di memoria dei computer, nel contempo sempre più contenuti
e di dimensioni ridotte, merito anche alla esplosione delle reti, grazie alle quali è possibile collegare un server ad
una infinità di client tramite un solo filo a partire dalla scheda di rete e, ultimamente addirittura alle connessioni
wireless, senza fili.
L’abbattimento dei prezzi è stato notevole. Con poche migliaia di Euro si può ottenere un server con prestazioni non
paragonabili ai vecchi colossi che richiedevano, comunque un notevole investimento, di almeno qualche centinaio di
milioni delle vecchie lire, mentre un PC all’avanguardia, anche portatile, si ottiene ormai con meno di 1000 euro.
E l’evoluzione continua, anzi la marcia, oltre che irrefrenabile, sembra sempre più ripida e scoscesa, tale da far
fatica a restarle dietro. Naturalmente non si tratta solo di una evoluzione hardware, bensì anche software, sia a
livello di programmi che, specialmente, di Sistema Operativo. Nel giro
di pochi anni siamo passati dal primo tentativo antidiluviano di interfaccia grafica, il Windows 3.1, ai vari Windows 95,
Windows 98, Windows 2000, Windows XP, Windows Vista e, a breve, Windows 7...
Hardware e software vanno avanti di pari passo, come un gatto che si morde la coda: se hai un PC vecchio e ne acquisti
uno nuovo, spesso devi rinunciare ad installare il tuo vecchio Windows, perché col nuovo HW ha dei problemi; allo stesso
modo spesso non puoi, tenendo il vecchio PC, mettere il nuovo SW perché è troppo all’avanguardia: devi fare il cambio
contestuale, HS e SW insieme, e devi farlo piuttosto sovente.
L’entità dell’investimento è diminuita, ma se qualcuno pensa di acquistare un PC e relativo SW e di ammortizzarlo in
diversi anni, magari in un decennio, beh, mi spiace dirglielo ma questo è un sogno del passato. Si deve ormai entrare
nell’ottica che HW e SW, acquistati a buon mercato, si debbano ammortizzare in fretta, direi in 2 o 3 anni, per poi
fare un nuovo investimento passando alla soluzione più recente, che nel frattempo avrà sicuramente caratteristiche
ben più evolute.
La cosa brutta, per i nostalgici, è che non si può più farne a meno, e questo non vale unicamente per l’informatica
applicata ai soli personal computer, ma in tutte le sue manifestazioni: telefonini, video-registratori, ecc.
Per stare al passo coi tempi bisogna camminare in fretta, e se qualcuno si è fermato per fare una pausa di riflessione
e vuol recuperare deve mettersi a correre, ma deve farlo in fretta prima che la meta sia ormai troppo lontana.
Ed è un bene farlo, a meno che non ti metti il cuore in pace e non accetti di vivere il resto della vita senza
affliggerti o vergognarti troppo se tuo figlio, tramite internet, ti dà tutti i numeri di telefono che vuoi senza
svenarsi con i nuovi 1288, 1240 o simili, o tuo nipotino ti dice in anteprima, tramite un sms scriptim, che la Juve
stà vincendo, mentre state passeggiando nel bosco, oppure continui a lasciare che sia tua moglie a programmare lo
spegnimento della televisione o programmare il nuovo decoder digitale e registrare i programmi preferiti, ecc.