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Specialissimo |
Abbazie
(Piemonte - Anno Mille)
Se nel linguaggio corrente tutti i centri di vita monastica possono essere definiti monasteri, e se retti
da un monaco-priore priorati, solo quelli dotati di un proprio abate, eletto regolarmente dai monaci, vengono
chiamati abbazie.
L'abbazia era una istituzione monastica spesso ramificata su un vasto territorio, con chiese e monasteri dipendenti. L'abate ne era, in senso affettuoso, il padre; non a caso il termine deriva dalla parola aramaica abbà, che significa appunto padre.
Le abbazie più prestigiose erano normalmente autonome le une rispetto alle altre. Ciascuna di esse si reggeva sull'autorità dell'abate ed aveva proprie tradizioni, spesso modellate su diverse regole monastiche.
La sovranità di cui godevano le abbazie non impediva lo scambio di esperienze spirituali e la mutua assistenza, spesso anche fra comunità molto lontane. L'abbazia maggiormente coinvolta in questo scambio di relazioni, che strinse patti con tutte le abbazie più prestigiose del suo tempo, fu quella di San Michele della Chiusa.
