Nel Settecento Torino e l'intero Regno ebbero un grande impulso architettonico grazie anche alla importante
assunzione dell'architetto siciliano Filippo Juvarra, conosciuto da Vittorio Amedeo II durante la breve
acquisizione del Regno di Sicilia.
Lo Juvarra fu l'architetto ufficiale del Re dal 1714 sino al 1735 e si immerse praticamente in tutti i progetti
e le iniziative, ottimizzandone i risultati.
Su suo progetto venne realizzata la grande Basilica di Superga, destinata a svolgere un ruolo politico e religioso
ben preciso, tanto che venne scelta come estrema dimora per i principi e re di casa Savoia.
Lavorò inoltre alla realizzazione del Castello di Rivoli ed alla residenza nel complesso extra-urbano di Stupinigi,
oltre a lasciare la sua impronta in quasi tutti gli edifici legati alla corte, anche solo per completare le opere
in corso ed apportare abbellimenti ed apparati decorativi.
Oltre alla Basilica di Superga ci furono molti interventi anche in altri edifici ecclesiastici, come nella chiesta di
San Filippo Neri, quella di Santa Cristina e di Santa Croce, quella di Santa Teresa, ecc.
Da ricordare infine gli interventi anche nell'edilizia civile, primi fra tutti il Palazzo dell'Università ed il
Palazzo Saluzzo di Paesana.
La sua eredità venne spartita principalmente tra Benedetto Alfieri nell'architettura civile e Bernardo Antonio
Vittone nell'architettura ecclesiastica.
Accanto all'architettura ci furono anche notevoli spinte nelle altre arti. In particolare la pittura, tra cui
ricordiamo le tele del Bellotto, la scultura applicata ad altari, bronzi ed arredi lignei, e l'arte del legno
per figure e gruppi statuari tra cui primeggia Giuseppe Antonio Riva.