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La caccia

(Piemonte - Antichità)



Il 15 ottobre dell’anno 898, il giovane Lamberto, imperatore e re d’Italia, perse la vita durante una battuta di caccia nella grande foresta d’Orba, nelle Langhe. Secondo le testimonianze, mentre inseguiva il cinghiale, a cavallo senza freni, cadde e si spezzò il collo.


Alcuni sospettarono, a dire il vero, che il re fosse stato assassinato, ma nessuno si meravigliò più di tanto: incidenti di questo tipo, infatti, erano assai frequenti nel Piemonte di quegli anni, dove le foreste erano molto estese e la caccia era una attività assai diffusa.

Nella grande foresta d’Orba, nella stagione autunnale, i re longobardi e carolingi erano soliti impegnarsi in appassionanti battute di cacce.

Zoom della foto

La selvaggina non mancava, soprattutto cinghiali e caprioli, ma la preda preferita erano i cervi. La caccia al cervo era una attività assai faticosa ed avveniva a cavallo con l’ausilio di cani molto aggressivi, i molossi.

La caccia veniva spesso usata come copertura per altri fini: era una occasione di regolamento di conti tra avversari non proprio leali, oppure usata come scusante per sfuggire agli avversari politici, od anche, come nel caso del longobardo Cuniberto, per incontrare di nascosto dalla moglie la propria bella e disponibile amante...


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