Nel periodo a cavallo tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento il Piemonte è caratterizzato dal
lungo governo di Carlo Emanuele I, rimasto in carica per circa cinquant'anni.
Dopo anni di tranquillità e diplomazia, questi 50 anni sono segnati dalle mire espansionistiche del duca di
Savoia che porteranno ad una serie continua di guerre: almeno 25 anni di guerre combattute, dentro o fuori
dei confini degli stati Sabaudi, ed i restanti impegnati in preparativi per altre guerre.
In un continuo equilibrio precario di alleanze con Francia o Spagna, queste azioni erano molto dispendiose
e si ripercuotevano con elevate tasse imposte ai sudditi, che però rimasero sempre fedeli e devoti al duca.
Il matrimonio con l'infanta Caterina di Spagna, apriva nuove mire per il duca che ambiva al titolo regio.
Ma Filippo II ignorò le sue richieste, anzi impose a Caterina la rinuncia ai diritti di successione, salvo
in caso di mancanza di ogni altro discendente, e non pagò mai interamente la dote.
Uno dei sogni del duca era l'occupazione di Ginevra, divenuto più appetibile in seguito ai problemi di
successione nella corte di Francia. Ma l'indifferenza della Spagna, restia ad appoggiarlo, lo indusse a
pazientare ed attendere il momento migliore per agire contando solo sulle proprie forze.
A cavallo del secolo, con un colpo di mano Carlo Emanuele, nonostante il parere contrario di tutte le
altre forze in gioco, occupa il marchesato di Saluzzo. Ufficialmente non si trattava di una annessione:
il duca infatti dichiarò che avrebbe governato il territorio occupato in nome del re di Francia.
Dopo alcuni contrasti con Berna e Ginevra, il duca si lancia con una spedizione in provenza, con la scusa
di dare una mano ai nobili cattolici. La spedizione fu rovinosa e le truppe del duca furono più volte
battute da quelle protestanti.
Ben presto il duca dovette rientrare in Piemonte, ove le truppe francesi erano passate al contrattacco
occupando Cavour e Bricherasio. Chiese rinforzi agli Spagnoli che inviarono un contingente che fu di scarso
aiuto, anzi si distinse più che altro per saccheggi e ruberie a danno della popolazione locale.
Alla fine Carlo Emanuele fu costretto a cedere e con la pace di Lione del 1601 ottenne l'annessione del
marchesato di Saluzzo cedendo in cambio vari possedimenti d'oltralpe alla Francia. Nonostante tutto
inizia ad avverarsi il sogno di espansione verso l'Italia.
Gli aiuti spagnoli, specie per quanto riguarda le finanze, costarono al duca uno stretto controllo da
parte di Filippo II che impose la presenza nella corte sabauda di vari suoi rappresentanti e collaboratori.
Il condizionamento spagnolo durerà sino al 1610, quando il duca sceglierà di allearsi con Enrico IV di Francia.