L'origine ed il governo dei comuni piemontesi fu piuttosto diverso tra i territori a nord e quelli a sud
del corso del fiume Po.
A sud, i comuni di Asti ed Alba si affermarono solo in seguito alla morte della marchesa
Adelaide ed i consoli erano di estrazione mercantile e commerciale.
A nord, invece, tutti i grandi comuni, in
particolar modo Vercelli e Novara nacquero con la super visione dei vescovi ed i consoli erano tutti di origine
signorile, personaggi di famiglie altolocate vassalli dei vescovi.
Una battuta di arresto della storia dei comuni piemontesi, come per quelli del resto del nord Italia, fu
rappresentata dall'elezione imperiale di Federico I detto il 'Barbarossa', nel 1152, successore dello zio
Corrado III.
Il Barbarossa era intenzionato a rafforzare, sia in Germania che in Italia, il potere centrale imperiale. Ma i
rapporti con i comuni italiani, guidati da una comunità di persone (i consoli), si rivelarono molto più difficili
rispetto ai precedenti rapporti feudali di vassallaggio con singoli signorotti locali.
Per cercare di ristabilire l'ordine, Federico discese in Italia col suo esercito per ben sei volte tra il 1154
ed il 1186.