Durante il lungo governo di Carlo Emanuele I lo stato sabaudo spese ingenti somme per organizzare feste di corte e
pubbliche rappresentazioni, affidando direttamente incarichi per l'organizzazione degli eventi ad una corporazione
di uomini colti (letterati, storici, politici, artisti).
Come in altre corti italiane seicentesche, gli intellettuali erano in continua competizione e rivalità per
cercare di ottenere incarichi ed onore presso la corte sabauda. Il loro compito era principalmente quello di adulatori.
La spinta avvenne dopo la pace di Lione del 1601. Carlo Emanuele iniziò a mettere in atto un precisdo programma
culturale, cercando di assicurarsi i più importanti letterati dell'epoca, al fine di rafforzare il prestigio dello Stato.
Una grande mobilitazione avvenne nel 1608 in occasione del duplice matrimonio delle figlie, Margherita col duca di Mantova
e Isabella col duca di Modena. Furono organizzati festeggiamenti grandiosi, che si protrassero per più di un mese e che
comprendevano anche dei tornei a tema.
Molti poeti famosi lavorarono presso la corte del duca, spesso in grande rivalità fra di loro. Fra di essi ricordiamo
il Chiabrera, Ludovico d'Agliè, il Murtola, Giambattista Marino e, successivamente, il Tassoni. La loro sorte era spesso
legata alle lodi espresse al re nelle loro opere, e bastava poco per farli cadere in disgrazia.
Le feste erano frequenti, e si diradavano solo in occasione dei periodi bellici. I periodi più festosi erano quelli del
Carnevale e, più o meno nello stesso periodo, del compleanno del duca. Accanto a mascherate, tornei e sontuosi banchetti,
si organizzavano anche balletti, spesso a tema, che si trasformavano quasi in rappresentazioni teatrali.
Le feste duravano varie settimane e non erano organizzate soltanto dal duca, bensì anche dai nobili principali, primo
fra tutti il duca di Nemours. Nei banchetti spesso, accanto alle vere tavolate imbandite erano presenti altre tavole
fornite di ogni sorta di meraviglie (anatre che nuotano in stagno di gelatina, piramidi di uccelli vivi, gruppi di
cacciatori dentro un bosco, ecc.) al solo scopo di soddisfare la vista.
Nel 1619 ci furono poi grandi festeggiamenti per il matrimonio fra il figlio del duca, il principe Vittorio Amedeo, e
Cristina di Francia, figlia del re Enrico V. Dopo il matrimonio celebrato a Parigi, si predisposero ogni sorta di
divertimenti a Torino, compreso un torneo per la duchessa.
Pian piano, anche per problemi politici e militari, Carlo Emanuele lascerà alla giovane nuora, cresciuta alla corte
francese ricca di rappresentazioni musicali e di balletti, il compito di succedergli nella passione per organizzare
feste e spettacoli.
Da ricordare l'importante ruolo dei Gesuiti nella formazione culturale della corte sabauda. I ceti dirigenti, l'aristocrazia
militare e la borghesia erano sottoposti al duro apprendimento delle lettere, disciplina, morale e religione, fondamenti
dell'insegnamento della Compagnia di Gesù, a stretto contatto, anche politico, con il duca.