La pace di Cateau-Cambresis del 1559 tra Francia e Spagna segna un momento molto importante per la storia
del Piemonte: l'inizio della restaurazione sabauda.
In quella occasione, infatti, la Spagna non dimentica le imprese di Emanuele Filiberto di Savoia, comandante dell'esercito nella
vittoriosa battaglia di San quintino contro i Francesi, e ne favorisce la restituzione di quasi tutte le terre.
Emanuele Filiberto, inizialmente votato alla carriera ecclesiastica e conosciuto sin da piccolo col soprannome di
"cardinalino", si ritrovò erede al trono in seguito alla morte del fratello maggiore Ludovico.
Dopo una brillante carriera nell'esercito dell'Imperatore, egli si trova a dover ricostruire l'identità del Piemonte,
fortemente minacciata da anni di guerre e di invasioni.
Nel 1559 Emanuele Filiberto sposa Margherita, figlia di Francesco I di Francia, ed inizia un lento percorso di rientro,
partendo da Nizza e seguendo una serie di tappe per consentire un lento riavvicinamento ai propri sudditi, sino a
giungere al castello di Rivoli e, nel 1563, finalmente a Torino.
Egli volle fare di Torino, che allora con i suoi appena 10.000 abitanti era poco più di un paese, la sua capitale, ed inizio subito
una serie di lavori per rafforzarla, cercando di non andare contro alle autonomie locali, partendo dalla costruzione
della cittadella.
Si dedicò anche subito alla emanazione di nuovi codici, in materia civile e criminale, per garantire una giustizia migliore
ed uguali per tutti.
Pian piano le riforme toccarono quasi tutti i campi: dalle tasse al controllo dei governi locali, sia all'importante
riorganizzazione dell'esercito, ritenuto di primaria importanza per mantenere la sicurezza del regno.