La diffusione della religione cattolica in Piemonte nel Medio Evo dovette superare numerose resistenze pagane, ed affrontare
anche vari focolai di movimenti eretici.
L'eresia che si diffonde nel XIV secolo fu favorita anche dal forte decadimento di valori verificatosi nella Chiesa cattolica.
E' un periodo in cui spesso i preti usavano i soldi delle offerte per i propri scopi, compreso giocare d'azzardo e frequentare
case di piacere.
Anche la contesa del papato tra Avignone e Roma divenne motivo di divisione: ad esempio il Duca di Savoia era a favore di
Avignone, mentre il Marchesato del Monferrato rimase fedele a Roma.
In questo clima contradditorio si svilupparono in prevalenza due movimenti eretici: i Catari ed i Dolciniani.
I Catari prolamavano la purezza e consideravano la Chiesa romana come rappresentante del male. Ebbero notevoli consensi, in po'
in tutta Italia, in particolare in Piemonte, specie a Chieri, e furono duramente repressi dalla Inquisizione tramite l'esecuzione
dei loro maggiori esponenti.
Il movimento dei Dolciniani esplose ad inizio secolo in Piemonte, nel Biellese. Fu creato da Fra Dolcino come lotta religiosa
sulla scia degli Apostolici. La repressione del movimento fu durissima e culminò con la cattura di Dolcino e dei suoi fidi, e con
la loro terribile esecuzione: furono lentamente dilaniati e smembrati e lo loro carni a pezzi furono bruciate sul rogo!