La norma più seguita dai monasteri del Medio Evo era la regola benedettina, scritta da San Benedetto da Norcia
nel VI secolo. Essa era fondata su due fondamentali attività: la preghiera ed il lavoro. Il lavoro manteneva, a sua
volta, due diverse connotazioni: la coltivazione della terra e la trascrizione dei testi sacri.
Ai monaci era permesso di nutrirsi due volte al giorno. Essi seguivano una dieta a base di pane, vegetali cotti o polenta.
La carne di bovini, suini ed ovini era assolutamente vietata, mentre era abbastanza tollerato l'uso della carne dei volatili.
I monasteri, per il loro sostentamento, facevano largo uso dei pascoli alpini, situati a volte anche a decine di chilometri di
distanza. I prodotti degli allevamenti (carne, lana, cuoio, formaggi) venivano commercializzati nei mercati principali
della regione, come Saluzzo, Bra, Verzuolo, Cuneo, Alba.