Sull'esempio delle grandi corti europee, nel Piemonte del Cinquecento anche la corte sabauda volle utilizzare le regole
dell'onore e della fedeltà come strumento di aggregazione nobiliare, tramite il conferimento di titoli cavallereschi,
in particolare quello dell'Annunziata e quello dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Gli ordini erano un ottimo strumento per far gravitare intorno al sovrano una nobiltà ormai lontana dai vincoli di
vassallaggio propri dell'età feudale, e si prestavano inoltre per controllare i beni ecclesiastici sfuggiti alla
giurisdizione della Chiesa.
Quello principale in Piemonte fu l'Ordine Mauriziano, fondato da Emanuele Filiberto, dopo lunghe trattative con il Papa,
grazie alla fusione dell'Ordine di San Lazzaro con quello di San Maurizio.
I cavalieri del nuovo Ordine vennero sottoposti alla Regola di Sant'Agostino, ed Emanuele Filiberto, che aveva preso
possesso di gran parte dei beni prima di proprietà degli ordini, si impegnava a combattere i nemici della cristianità
ed a promuovere l'assistenza ospedaliera.
L'acquisizione di nuovi cavalieri poteva avvenire tramite due canali: chi era in grado di provare la nobiltà dei bisavi
diventava "cavaliere di giustizia", mentre qualsiasi persona dignitosa e con meriti particolari poteva diventare
"cavaliere di grazia".
L'investitura avveniva tramite una apposita cerimonia, nella quale venivano consegnate le insegne dell'Ordine, che i
cavalieri erano poi obbligati a portare in pubblico, oltre a rispettare alcuni altri impegni della regola.
Le rendite dell'Ordine erano notevoli ed erano sia di provenienza ducale che grazie a numerosi lasciti. Sul piano
dell'assistenza, tra le attività dell'Ordine spicca la fondazione a Torino dell'Ospedale Maggiore Mauriziano.
L'Ordine dell'Annunziata, a differenza di quello Mauriziano, nacque in seguito ad un decreto del potere secolare. In
origine si denominava Ordine del Collare ed era composto da quindici cavalieri, incluso il sovrano che ne era il capo.
Riformato nel Cinquecento con la nuova denominazione di Santissima Annunziata, rimase un ordine elitario i cui componenti
erano segretari di Stato o gentiluomini di razza.
Da ricordare infine che non erano rari i casi di espulsione dall'Ordine cavalleresco: l'Ordine infatti poteva radiare
dai propri ranghi elementi che fossero risultati per qualche ragione scomodi.