Agli inizi del XIII secolo i domini sabaudi, governati dal conte Tommaso I, erano costituiti in massima parte da terre
collocate in area francese, mentre in Italia si limitavano ad Aosta e valle di Susa fino ad Avigliana.
Ma proprio in questi anni i Savoia iniziano a dedicarsi allo sviluppo verso il Piemonte. In questa ottica, Tommaso I nel
1207 riesce ad ottenere dall'Imperatore il controllo di Chieri e Testona, e pochi anni dopo stipula due importanti trattati con
le potenti città di Asti e Vercelli, volti proprio a definire obiettivi e limiti alle rispettive mire
espansionistiche.
Di notevole importanza fu l'accorta politica matrimoniale che permise ai Savoia di stringere alleanze con tutte le maggiori corti
Europee. Basti pensare alle quattro figlie di Beatrice, a sua volta figlia di Tommaso I, che sposarono rispettivamente il
re di Francia, il re d'Inghilterra, il re di Germania ed il re di Sicilia.
Nel 1223, alla morte di Tommaso I, il potere passò, non senza varie discordie interne, in mano al figlio Amedeo IV. Negli
anni Quaranta del XIII secolo, Amedeo attuò una proficua politica di espansione in Piemonte, ottenendo la sottomissione di Cumiana,
Villafranca, Pinerolo, oltre a vari diritti su altre signorie minori.
Nella seconda metà del Duecento, acquisisce grande importanza Tommaso II, fratello di Amedeo. Per varie circostanze egli si
trovò di fatto a governare la maggior parte del Piemonte, quale tutore dei tre giovanissimi reggenti del marchesato di Saluzzo,
del marchesato del Monferrato e del ducato di Savoia.