Dalla fine dell'VIII secolo iniziarono anche in piemonte le incursioni dei Saraceni. Le loro scorrerie sono state a
lungo enfatizzate e si è creato un mito irreale circa la loro vera consistenza.
Spesso confusi con gli Ungari, altri predoni provenienti dalla Pannonia, ossia l'attuale Ungheria, essi, contrariamente
a quanto si è a lungo creduto, non attuarono una guerra santa di conquista ma si limitarono ad effettuare varie
scorrerie, rapinando le ricchezze del territorio, spesso addirittura assoldati da sovrani cristiani come mercenari
contro altri cristiani.
Nel IX secolo, i Saraceni fondarono una importante base a Frassineto, in Provenza, da dove partivano tutte le loro
incursioni verso la Liguria ed il Piemonte. Uno dei loro saccheggi più disastrosi fu quello della importante abbazia
di Novalesa: verso il 920 i monaci furono costretti alla fuga e l'abbazia fu distrutta.
Le incursioni terminarono verso la fine del millennio, quando il conte di Provenza ed il marchese di Torino si
allearono ed organizzarono una spedizione contro la sede dei Saraceni a Frassineto, distruggendone la base e disperdendoli.