Solo, nei pressi di un lago
che non c'è
venuto per dimenticare una donna
che non c'è
per ritrovare una personalità
che non ho
per trovare le ragioni di una vita
che non sò.
Solo, nel vento mi perdo
e perdo anche quello
che non ho.
Scritta il 23 luglio 1984, durante il periodo militare, in una pausa sul sentiero tra M.te Grosso e Pianpaludo, vicino al M.te Beigua (Varazze - SV), in un momento di sconforto dovuto a litigi amorosi.
Per comprendere lo stato d'animo riflesso dalla poesia, riporto fedelmente gli appunti scritti durante quella passeggiata.
Sono in un mondo di pace, di tranquillità. Uniche voci, piacevoli, sono il canticchiare dell'acqua del ruscello che saltella, ormai debolmente, da una pietra all'altra, mantenendo comunque vivo il suo messaggio di felicità, ed il frusciare del vento.
In questo semiparadiso di tranquillità la mia mente si perde, si perdono i miei problemi, le mie ansie, le mie paure, e non penso più nulla.
Non mi importa di bere acqua colma di girini: ho sete! Si calma con la mia sete fisica anche la mia sete di vita. Vorrei che tutto si fermasse qui, in questa semplicità che mi rende calmo.
Tra qualche ora, purtroppo, tornerò in quella piccola prigione del mondo civile tra radio, televisione, telefoni, ponti radio, problemi, pensieri, preoccupazioni, dolori e tutto sarà come prima: brutto ed inutile.