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Triste Natal

(Poesie del Beigua)





Piano piano, greve greve
lentamente scende la neve
è bianca, bella, felice e cara
davanti a lei
il mio cuore si apre,
si aprono gli occhi
e vedo il Natale
e gioia infinita
mi porta a Te.
Ma è cosa breve
presto qualcosa
mi prende la mente
tristezza amara
mi stringe il cuore
tristezza amara
mi sale negli occhi:
ancora una volta
mi sento solo,
e solo un pupazzo di questa vita.
Certo non merito
più bel Natale
che questo triste
che passo da solo.


Sera del 24 dicembre 1984, il servizio militare è ormai giunto nella sua fase conclusiva, tra pochi giorni arriva il congedo.

Sono di servizio sul Monte Beigua, ho lasciato andare in licenza i miei colleghi, almeno loro hanno una ragazza che li attende.

Per un po' stò bene da solo e pensieri mistico-religiosi dovuti al Natale mi rendono quasi felice. Poi penso a Rosalba che non c'è più, ed alla mia ritrovata solitudine; allora arriva lo sconforto. Come se non bastasse ho pure un febbrone da cavallo...


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