Lo scarto buttato in un angolo
giace, infermo,
e piange.
Dagli occhi colano
grandi lacrime
di tristezza, delusione,
sconforto, dolore
ed anche un pò d'odio intestino.
Il cuore, così,
ritorna puro,
ma solo fino al prossimo pianto.
Questa poesia è del 31 maggio 1986, dopo una serata passata con gli amici a vedere la partita di calcio Italia-Bulgaria.
Nel nostro gruppo di amici ed amiche, ormai in sfaldamento, non mi trovo più bene, mi sento isolato e mi rifugio nel bere. Ma poi mi pento.
In quel momento l'autostima è al minimo...come scrissi allora: 'le ragazze non mi guardano, e quando mi guardo nelle ultime foto vien voglia anche a me di non guardarmi'.