Guardo bellezza
sfiorarmi dolcemente
sprizzare simpatia
ed in parte, forse, amore.
Vorrei farti una carezza
vorrei darti dolcezza
ma parto sempre da troppo lontano
restando, così, senza fiato.
Allora già tu rivolgi
i tuoi dolci occhi altrove
e mi ritrovo nel buio
più solo di prima.
Mi chiami, talvolta;
brevi scintillii illuminano il cuore, ancora;
ma veloce ricado nel buio,
e non vedo altro che limiti.
Ho scritto questa poesia nel primi giorni di novembre del 1986, dopo una bella serata passata in meditazione e piacevole conversazione nei boschi delle mie parti, in compagnia di amici ed amiche.
E' una poesia particolare, che si potrebbe catalogare in diverse categorie: nel mio stile di vita, perché riflette le mie costanti indecisioni, il mio solito pensare troppo senza concludere; nelle poesie d'amore, perché denota chiaramente e miei sentimenti per una delle amiche della serata; nelle poesie tristi, dove l'ho messa in quanto il finale è decisamente triste.
Come scrissi allora: "…bella serata passata a San Bernardo, purtroppo vedo sempre davanti a me i miei limiti, le mie incertezze e forse la mia realtà di indesiderato, ed anche incapace. Anche dopo una serata così bella e strana, io ne esco in parte deluso ed amareggiato; purtroppo è così, questo è il mio destino…"