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Febbre

(Poesie del Beigua)





Febbre febbrone
mi fai tremare;
tremo, tremo forte
al regolare tic tac dei denti
che battono, battono.
 
Mi metto la maglia,
aggiungo una coperta;
cessa il tremare,
cessa il tichettio dei denti
e sudo, sudo,
incredibilmente sudo.
 
La febbre
scivola nel sudore
portando
strani lontani ricordi
strani progetti fantastici
strane unioni di cose e di persone.
 
Tutto è strano, quasi un incubo.
Vorrei dormire, ma non posso:
fantastiche avventure
alimentano
il mio cervello febbrile.


Questa poesia risale a settembre 2004. Pur avendo una febbre da cavallo, non ho potuto fare a meno di prendere la matita e descrivere lo stato d'animo del momento, aggravato in parte dalla situazione di sconforto dovuta alla condizione di malattia lontano da casa e dalla famiglia.


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