Tu non mi guardi,
ormai guardi altri;
lei non mi cerca,
ormai vuole altri;
loro non mi vogliono,
ormai hanno altri;
loro si divertono,
mentre io mi preoccupo.
Mi sento diverso,
mi sento sbagliato,
ma specialmente, è duro sai,
mi sento solo, e tu lo sai!
Autunno 1984: la breve storia d'amore è finita, resta solo la delusione, lo sconforto, la tristezza, che avviliscono l'intera persona.
Esaminando attentamente la poesia si capisce la profondità della situazione: parto parlando direttamente a lei in prima persona, poi passo alla terza persona singolare, come si trattasse di un'altra; indi il problema si allarga: ormai mi sento estraneo a tutti. Alla fine, però, il cerchio si chiude e torno a parlare in prima persona a lei, lei che m'ha lasciato…