La voglia di vivere è forse d'altri,
d'altri è la felicità,
mio solo il dolore.
Grande dolore di un cuore
che palpita a stento
senza sapere il perché,
il perché di una vita
che non ho mai né capito né vissuto.
Perché vivo, perché?
Perché?
Poesia scritta a fine marzo 1984. Sono i primi tempi della permanenza sul monte Beigua, in questo periodo molto solitario e desolato.
Con i compagni di leva e le altre persone del Beigua non c'è ancora quella stretta amicizia che più avanti renderà tutto più piacevole, e dopo un sabato di nebbia e pioggia alla sera penso agli amici del paese, che saranno sicuramente in giro, magari a ballare.
Fantastico sulle loro vite lontane e naufrago nella mia solitaria tristezza che mi porta persino a chiedermi se ha un senso il pezzo di vita che sto vivendo, e se addirittura ha senso come vissuto sino allora…