"Rana regina - dissero le piccole ranocchie, affacciandosi curiose alla riva dello stagno - guarda come è grosso quell'animale!"
La rana più grossa dello stagno emerse dall'acqua melmosa e guardò: nel prato un bue enorme pascolava placidamente.
"E' grosso davvero - ammise la rana regina - ma io, se voglio, posso diventar grossa quanto lui!". E trattenendo il fiato, cominciò a
gonfiarsi come un palloncino di gomma.
Dopo un po', chiese alle ranocchie: "Guardatemi bene, e ditemi: chi è il più grosso fra me e il bue?"
"Il bue! Il bue!" - gridarono in coro le ranocchie, ridendo.
La rana, presuntuosa e testarda, con uno sforzo tese ancor più la pelle rugosa. "E ora?" - domandò con un filo di voce.
"Il bue! Il bue!"
La sciocca rana, più che mai decisa a non arrendersi, balbettò: "Fra poco... fra poco sarò come lui. Ora vedrete di che cosa sono capace io!"
E' saggio il debole che rinuncia a imitare il potente; ma la grossa rana non era per nulla saggia. Infatti si gonfò, divenne tonda tonda, si
gonfiò ancora...
La sua pelle divenne sottile e quasi trasparente. Ad un tratto scoppiò.