Ho visitato la Turchia nell'agosto del 1998, effettuando il viaggio
in macchina con due amici, Massimo ed Alfredo. Durante il viaggio abbiamo attraversato Slovenia, Croazia, Jugoslavia, Macedonia
e Grecia, fermandoci solo per brevi soste.
Il passaggio di frontiera tra Grecia e Turchia è veramente particolare. C'è una enorme
area di parcheggio ove fermarsi, poi è necessario girare cinque o sei sportelli diversi per sbrigare tutte le pratiche necessarie
per i passaporti e l'automobile. Il tempo necessario varia da una a tre ore, a seconda delle occasioni. Ad esempio se durante la
coda arriva il rancio, con molta calma l'impiegato mangia e la coda resta ferma...
Qui ho avuto il primo impatto con la moneta turca pagando una
stecca di sigarette 3 milioni di lire (turche...). A quei tempi una lira italiana valeva 150 lire turche, ma l'inflazione è così
elevata che due anni dopo il rapporto era già di 1 a 300, chissà adesso con l'Euro!!
Dopo l'entrata nella parte europea della Turchia, abbiamo proseguito
verso sud-est entrando in Asia a Kanakkale, tramite traghetto. Poi siamo scesi a Troia, ove sono presenti le rovine, certamente
meno prestigiose e belle di quelle dei Romani, abbiamo visitato brevemente Smirne ed abbiamo proseguito verso sud fermandoci
alcuni giorni a Bodrum e Marmaris. Sono cittadine turistiche situate sulla costa ove non manca niente della nostra cultura
occidentale, sono persino esagerate ed a volte sembra di essere a Rimini.
Successivamente abbiamo iniziato la risalita procedendo, però, un
po' più all'interno ed abbiamo visitato le sedimentazioni calcaree di Pamukale, alcuni paesini, il mar Nero ed Istambul. E'
veramente impressionante il cambiamento dalla zona turistica della costa ai paesini dell'interno. Poco per volta scompare ogni
simbolo della cultura occidentale, spariscono gli alcolici (compresa la birra !!) lasciando il posto alla Coca Cola e, più all'interno
al caffè alla turca, al te o alla semplice acqua.
Siamo entrati in un bar con la nostra tenuta estiva, ossia pantaloncini corti e dorso nudo visti i 40 gradi
di caldo, ed il proprietario ha messo una mano sulla testa della sua giovane moglie che stava lavando i bicchieri obbligandola ad
abbassarsi dietro al bancone. Poi lui è venuto a servirci ed a parlare con noi mentre la donna è rimasta nascosta per tutto il
tempo della nostra permanenza al bar !!!
La cosa che mi ha colpito di più in questo viaggio è la grande
onestà e voglia di comunicare che ho riscontrato nei turchi. Con la nostra macchinina siamo stati in paesi sperduti poverissimi.
Ho visto gente che viveva con pochissimo, ma che non perdeva affatto il senso della ospitalità.
Concludo con questi due piccoli
ricordi: ci siamo fermati, dopo vari chilometri di assoluto deserto, in una piccola stazione bar (l'equivalente di un nostro
autogrill) ad acquistare due bottiglie d'acqua (tra l'altro costavano veramente poco) e ci hanno offerto (gratis) un buon
bicchierino di te; in un'altra occasione ci siamo fermati a mangiare in un locale ove parlavano esclusivamente incomprensibile
turco, ma il proprietario ha risolto il problema brillantemente portandoci in cucina ove abbiamo direttamente scelto i vari pezzi
di carne e verdura che volevamo mangiare!!
Questo è un viaggio che consiglio vivamente a tutti i curiosi che,
come noi, amano viaggiare in macchina, in modo indipendente, per conoscere in modo vero e genuino gli usi ed abitudini dei
popoli, senza limitarsi alla patina d'oro presentata dai viaggi organizzati, magari pure in aereo.