Renato Zero, nome d'arte di Renato Fiacchini, è nato a Roma il 30 settembre 1950 ed è uno dei più grandi cantautori italiani,
tra i più amati e di maggior successo.
Conosciuto sin dagli anni 80 con l'appellativo di "Re dei Sorcini" (i suoi fan si chiamano Sorcini), ha venduto oltre 45 milioni
di dischi ed è l'unico artista italiano ad aver raggiunto il primo posto nelle classifiche ufficiali italiane di vendita in
cinque decenni consecutivi.
Appena nato fu colpito da una forma di anemia emolitica neonatale, che fu curata con una trasfusione completa di tutto il sangue.
Dopo le scuole medie frequenta per alcuni anni L'Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione R. Rossellini prima di
dedicarsi completamente alle sue passioni: la musica, la danza, il canto e la recitazione.
Giovanissimo, inizia a travestirsi e a esibirsi in piccoli locali romani, assumendo lo pseudonimo di "Zero" come sfida verso i
suoi denigratori che spesso gli dicono: "Sei uno zero".
Negli anni 60, ancora alla ricerca della sua vera identità, nasce l'amicizia con Loredana Bertè e Mia Martini.
Nel decennio successivo riesce finalmente a proporre senza problemi il suo personaggio, provocatorio ed alternativo, ottenendo un
notevole successo con le canzoni "Mi vendo" e "Triangolo".
I fan del cantante sono definiti "Sorcini"; il termine nacque per caso nei primi anni 80, quando a Viareggio osservando i fan che
lo attorniavano in motorino lui esclamò: "Sembrano tanti sorci".
Nel 1979 esce nelle sale cinematografiche un film che lo vede protagonista: Ciao nì!, che riscuote un grande successo. Nello stesso anno affitta
un tendone dai circensi Togni e lo chiama Zerolandia.
Nel 1981 col doppio live Icaro, contenente anche la canzone "Più su", ottiene un successo senza precedenti ed arriva al primo
posto in classifica. A fine anno ottiene un altro enorme successo con l'album Artide Antartide, che contiene la canzone "Marciapiedi".
Nel 1982 partecipa come ospite fisso con un suo spazio alla trasmissione "Fantastico 3", dove presenterà brani storici del suo repertorio.
Nel 1984, dopo la chiusura del tendone Zerolandia, preparando un album di protesta, per presentare il nuovo lavoro discografico,
organizza una conferenza stampa allo Zoo di Roma e per ribadire la sua rabbia, si presenta indossando una pelle da leone con tanto
di pigmei al seguito. "Leoni si nasce" balza subito ai primi posti in classifica.
Gli anni seguenti sono caratterizzati da una flessione di consensi e da alcuni clamorosi flop che lo spingono a rimboccarsi le maniche
ad a recarsi in Inghilterra, alla ricerca di nuovi suoni e ispirazioni.
Nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo, giungendo secondo, con la canzone "Spalle al muro". La sua esibizione, così come il
significato del brano, ricevono un lunghissimo applauso con tutto il pubblico in piedi. E' l'inizio di un nuovo successo di pubblico.
Nel 92 partecipa di nuovo al Festival di Sanremo con il brano "Ave Maria" ed alla fine della sua esibizione, tutto il pubblico,
in piedi, gli tributa un applauso di 4 minuti e 8 secondi, nominandolo vincitore morale di quell'edizione.
L'anno seguente va in tournee nei principali teatri italiani. Alla prima, tenuta al Teatro Regio di Parma, si verificarono
scene di fanatismo ed isteria impressionanti, con i botteghini letteralmente presi d'assedio da una folla di "sorcini".
Seguono altri anni di nuovi successi come "I migliori anni della nostra vita", "Il carrozzone" e di fortunate tournee in cui registra
il tutto esaurito in vari stadi italiani, compreso nel 2004 allo stadio Olimpico di Roma, successo che gli fa meritare lironico
appellativo di "nuovo imperatore di Roma".
Nel 2004 viene ricevuto in Vaticano dove si esibisce cantando "La vita è un dono", dedicata a Goivanni Paolo II ed alla
neonata nipotina.
Da ricordare che nella sua carriera Renato Zero ha partecipato anche a numerosi concerti di beneficenza, come nel 2011 per gli
alluvionati di Genova e nel 2012 per i terremotati d'£milia.
Tra le curiosità ricordiamo che Renato Zero ha un imitatore ufficiale, che è anche un grande amico: Giorgio Panariello.
Nel 2003 ha adottato un figlio, Roberto Anselmi Fiacchini, sua guardia del corpo da diversi anni, che lo ha reso nonno di due
nipotine, Ada e Virginia.