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San Francesco

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San Francesco nacque nel 1182 in una famiglia benestante della borghesia di Assisi e morì, sempre ad Assisi, nel 1226.
Diacono e fondatore dell'ordine che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica (il 4 ottobre) e dal 1939 è patrono d'Italia, assieme a santa Caterina da Siena.
San Francesco d'Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo. Conosciuto anche come "il poverello d'Assisi", la sua tomba ogni anno è meta di pellegrinaggio per centinaia di migliaia di devoti.
Suo padre, Pietro di Bernardone, si era arricchito grazie all'attività di commercio di stoffe, e cercava di indirizzare Francesco a prendere il suo posto negli affari della famiglia.
San Francesco d'Assisi
Dopo la scuola, a 14 anni Francesco si dedicò a pieno titolo all'attività del commercio.
Nel 1202 egli partecipò ad una guerra di Assisi contro Perugia, venne catturato e rinchiuso in carcere. Qui si ammalò gravemente, e dopo un anno di prigionia ottenne la libertà dietro il pagamento di un riscatto, a cui provvide il padre.
Recuperata gradualmente la salute, nel 1204 egli si avviò alla volta di Lecce per unirsi agli altri cavalieri e partecipare alla Crociata. Ma giunto a Spoleto si ammalò nuovamente ed ebbe un ravvedimento.
Francesco rinunciò quindi al proprio progetto e tornò ad Assisi. Da allora egli non fu più lo stesso uomo. Si ritirava molto spesso in luoghi solitari a pregare.
Un giorno a Roma, dove venne mandato dal padre a vendere una partita di merce, non solo distribuì il denaro ricavato ai poveri, ma scambiò le sue vesti con un mendicante e si mise a chiedere l'elemosina davanti alla porta di San Pietro.


Ma è nel 1205 che avvenne l'episodio più importante della sua conversione: mentre pregava nella chiesa di San Damiano, raccontò di aver sentito parlare il Crocifisso, che per tre volte gli disse: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».
In seguito Francesco fece incetta di stoffe nel negozio del padre andò a Foligno e le vendette insieme al cavallo, tornò a casa a piedi e offrì il denaro ricavato al sacerdote di San Damiano perché riparasse quella chiesina.
Suo padre diventò furente e lo denunciò ai consoli per farlo arrestare, con la speranza di fargli cambiare atteggiamento.
Il giovane fece ricorso al vescovo e durante il processo depose tutti i vestiti e li restituì al padre dichiarando di aver collocato tutta la sua fiducia e speranza nel "Padre nostro che sei nei cieli", e di voler iniziare il suo nuovo percorso di vita. Il vescovo lo coprì pudicamente, manifestando così l'accoglienza di Francesco nella Chiesa.
Nell'inverno del 1206 egli partì per Gubbio, ove inizialmente fu ospite presso il suo amico Federico Spadalonga. Vestitosi del saio, si trasferì dopo pochi mesi nel vicino lebbrosario.
San Francesco e il lupo di Gubbio
A questo periodo risale la leggenda del lupo. La vicenda narra di un grosso lupo che da tempo terrorizzava gli abitanti delle campagne intorno a Gubbio, dove Francesco era solito andare a predicare. La legenda narra che il frate si inoltrò nel bosco ed ammansì il lupo facendo si che esso smettesse di terrorizzare gli abitanti di Gubbio a patto che essi si impegnassero a sfamarlo quotidianamente.
I primi anni della conversione furono caratterizzati dalla preghiera, dal servizio ai lebbrosi, dal lavoro manuale e dall'elemosina. Francesco scelse di vivere nella povertà volontaria e, ispirandosi all'esempio di Cristo.
Nel 1208 egli inizio a predicare, dapprima nei dintorni di Assisi. Ben presto altre persone si aggregarono a lui, formando un primo nucleo di frati.
Nel 1209, quando Francesco ebbe raccolto intorno a sé dodici compagni, si recò a Roma ove ottenne l'autorizzazione della regola di vita, per sé e per i suoi frati, da parte di papa Innocenzo III.
Di ritorno da Roma, i frati si installarono dapprima in un malsano tugurio presso Rivotorto, e poco dopo presso la piccola badia di Santa Maria degli Angeli, sulla pianura del Tescio, in località Porziuncola.
San Francesco e la predica agli uccelli
Questa nuova forma di vita attirò anche le donne: la prima fu la futura Santa Chiara, Chiara Scifi, di origini nobili, ben presto seguita da altre amiche. Francesco le sistemò nella chiesetta di San Damiano ove diedero inizio a quello che in futuro saranno le clarisse, in cui si distingueranno numerose sante.
Col tempo crebbe notevolmente sia la fama di Francesco che la schiera dei suoi frati.
Nel 1219 si recò in Egitto ove da due anni era in corso la quinta crociata, con l'intento di incontrarsi col sultano e convertirlo. Pare che Francesco suscitò profonda ammirazione nel sultano, che lo trattò con rispetto e gli offrì numerose ricchezze.
Intanto l'ordine continuava a crescere e Francesco, per dare l'esempio e potersi dedicare completamente alla sua missione, nel 1220 rinunciò al governo dell'ordine in favore dell'amico Pietro Cattani.
Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio Francesco rievocò la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell'evento. Da questo episodio ebbe origine la tradizione del presepe.
Oltre alla vita attiva Francesco, forse ammalato, sentiva continuamente l'esigenza di ritirarsi in posti solitari per ritemprarsi; tali posti offrivano al frate il silenzio e la pace che gli consentivano una più intima preghiera.
Nel 1224, mentre pregava, ebbe una visione al termine della quale gli sarebbero comparse le stigmate, che egli cercò sempre di tenere nascoste sino alla morte.
Tra il 1224 e il 1226, ormai malato gravemente agli occhi, compose il Cantico delle creature.
Nel 1226 si trovava alle sorgenti del Topino, presso Nocera Umbra; egli però chiese ed ottenne di poter tornare a morire alla Porziuncola. Qui la morte lo colse la sera del 3 ottobre.
Papa Gregorio IX lo canonizzò il 16 luglio 1228, soltanto due anni dopo la morte. Per questo motivo, il processo di canonizzazione è stato uno dei più rapidi della storia della Chiesa cattolica.
Il francescanesimo esprimeva uno spirito di riforma volto contro la corruzione dei costumi degli ecclesiastici del tempo. "Povertà", "obbedienza" e "castità" sono aspetti fondamentali della vita di Francesco e dei suoi discepoli. Altre caratteristiche del movimento sono la fraternità (i frati non devono vivere da soli, ma prendersi cura dei propri fratelli) e lo spirito missionario, in conformità ai precetti evangelici.
Tra le curiosità ricordiamo ancora la predica agli uccelli, avvenuta nei pressi di Assisi. La leggenda narra che Francesco iniziò a predicare ad un gruppo di uccelli, che divenne man mano una moltitudine; essi stavano fermi mentre il santo predicava, ed al termine, si levarono tutti insieme dividendosi in quattro gruppi cantando "meravigliosi canti".
La sua opera ha ispirato numerosi libri, film ed opere musicali; fra essi ricordiamo il film del 1972 Fratello sole, sorella luna, regia di Franco Zeffirelli.
Il cardinale Jorge Maria Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, ha assunto il nome pontificale di Francesco in onore del santo di Assisi, primo nella storia della chiesa.

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