Michael Schumacher, nato il 3 gennaio del 1969 a Hürth-Hermülheim (Germania), è stato uno dei più grandi piloti di Formula 1,
sette volte campione del mondo, di cui due consecutive con la Benetton e cinque consecutive con la Ferrari.
È considerato uno dei più forti piloti di tutti i tempi ed è il detentore della maggior parte dei record della F1.
Schumi inizia la sua avventura coi motori all'età di quattro anni, quando inizia a guidare un kart sul circuito di Kerpen,
di cui il padre era il gestore. Dopo aver fatto esperienza, nel 1984 viene contattato da un imprenditore della zona,
Jürgen Dilk, che era rimasto impressionato dal ragazzino, per aiutarlo con un sostegno economico; negli anni seguenti Michael
vince il titolo Junior tedesco e successivamente il campionato europeo a Goteborg (Svezia).
Dopo alcuni successi in F3, Michael Schumacher debutta in Formula 1 nel 1991 al volante della Jordan nel Gran Premio del
Belgio, sul celebre circuito di Spa. Schumacher si qualifica in un brillante settimo posto. La sua gara si conclude comunque
dopo poche centinaia di metri, a causa della rottura della frizione. La prestazione in Belgio lo ha comunque portato
all'attenzione dei top team. Flavio Briatore, direttore del team Benetton, gli offre subito un contratto, che
Schumacher firma, per affiancare Piquet. Nelle rimanenti gare della stagione ottiene alcuni piazzamenti nei punti.
Nel 1992 Schumacher comincia ad inserirsi stabilmente nelle posizioni di maggior rilievo, ottenendo alcuni podi, fino alla
prima vittoria, ottenuta di nuovo a Spa, nel Gran Premio del Belgio. Alla fine della stagione è terzo in classifica mondiale.
In questo periodo comincia a delinearsi la rivalità tra il fuoriclasse brasiliano Ayrton Senna e l'emergente pilota
tedesco, che dopo vari reciproci sgarbi rischiano anche di venire alle mani.
Nel 1994, nel triste campionato che ha visto la morte del grande Senna, pur dovendo scontare una lunga serie di squalifiche,
Schumacher riesce ad aggiudicarsi il suo primo titolo mondiale. Ormai è un pilota affermato e, mentre riesce ad imporsi anche
nel campionato 1995, firma un contratto biennale con la Ferrari, team storico in grave crisi ove manca la vittoria e la
competitività ormai da diversi anni.
Nel 1996, dunque, diventa prima guida della Ferrari, scuderia con la quale diventerà il pilota più titolato della storia della
Formula 1.
L'esordio con la nuova scuderia è difficile, la Ferrari si trova in condizioni imbarazzanti: il titolo mondiale
manca ormai dal lontano 1979, la squadra è lacerata da anni di lotte intestine e cocenti delusioni ed il divario tecnico
con le scuderie inglesi sembra ogni anno sempre incolmabile.
Insieme a Schumacher arrivano dalla Benetton altri tecnici dal ruolo fondamentale come Ross Brawn e Rory Byrne.
È l'inizio di un nuovo progetto che porterà il Schumacher a diventare il perno fondamentale attorno a cui ruota tutta la squadra.
Negli anni successivi il divario tecnico con le altre scuderie si assottiglia e cominciano a vedersi i benefici effetti
di Schumi e del suo team.
Il 2000 parte alla grande con una lunga striscia di vittorie e va in fuga nel mondiale: la sua
F1 2000 è estremamente competitiva e affidabile, ma in estate la McLaren di Hakkinen riesce a rimontare e supera Schumi,
che con un finale di stagione perfetto riesce a laurearsi campione del mondo a Suzuka l'8 ottobre del 2000, dopo quattro
stagioni segnate dai successi della Williams e della McLaren, ha riportato il titolo piloti a Maranello.
Nel 2001 e 2002 Schumacher domina letteralmente il campionato, conquistando rispettivamente il suo quarto e quinto titolo
mondiale. Nel 2003 Schumacher inizia con difficoltà il mondiale, per colpa del cambio di regolamento volto proprio a
contenere lo strapotere del tedesco, riesce comunque a recuperare abbastanza in fretta ed a laurearsi, meritatamente,
campione del mondo dopo una stagione estremamente combattuta.
Nel 2004 vince matematicamente il titolo piloti a Spa, nonostante rimangano ancora quattro gare da disputare per
concludere la stagione. Anche qui Schumi fa incetta di vittorie, con ben 13 successi in 18 gare! Schumi straccia
costantemente tutti i record di vittorie, di podii, giri veloci, punti e chilometri al comando delle gare.
Nel 2005 però, il ciclo si interrompe: la Ferrari è nettamente in difficoltà, Schumacher non riesce a vincere nessun Gran
Premio, escluso quello molto discusso di Indianapolis. Nel 2006, dopo un avvio difficile, vince diversi GP e lotta
per il titolo mondiale sino alla fine, dopo che il 10 settembre 2006 aveva già annunciato il ritiro dalle competizioni.
Disputa l'ultima gara della sua carriera il 22 ottobre 2006, sul circuito di Interlagos in Brasile, arrivando
quarto dopo un'emozionante gara in cui era partito decimo, a causa della rottura della pompa della benzina avvenuta il
giorno precedente.
Come ripromesso, non ha abbandonato definivitamente la Ferrari: Luca Cordero di Montezemolo, presidente della
Ferrari, ha confermato il tedesco come assistente di Jean Todt.