Ogni cinque anni Sampeyre si veste a festa per la Baìo. Essa rappresenta la storica cacciata dei
Saraceni
ed è una festa di popolo con radici antiche che è arrivata fino a noi passando indenne attraverso
il tempo. Quest'anno (2007) si è svolta il 4, 11 e 15 febbraio.
Al tramonto del primo millennio cristiano, con la crisi dell'ordine amministrativo instaurato a suo tempo da
Carlo Magno, l'Europa pagava a caro prezzo l'assenza di un forte potere politico centrale.
Le vallate alpine
dell'Italia occidentale, da sempre legate alle vicende delle terre d'oltralpe, subivano le scorribande di popoli invasori
di origine mediterranea, generamente definiti saraceni, che dalle loro basi di La Garde Freinet, presso Saint
Tropez, risalivano la valle del Rodano e, attraverso i valichi alpini, si riversavano in terra italiana.
Il termine Baìo, così come quello che definisce i suoi capi, gli Abà, fa riferimento ai cosiddetti
abati delle compagnie giovanili medievali, cui passò il compito di organizzare la manifestazione.
La Baìo, anzi Le Baìo (Oltre al capoluogo ci sono le frazioni Rore, Calchesio e Villar) sono sostanzialmente quattro distinti cortei di
personaggi in costume, in festa per la libertà ritrovata, ciascuno con dei propri capi ed una propria bandiera.
Nella sfilata sono presenti vari personaggi: da quelli militari (ufficiali, fanti, cavalieri), a quelli rappresentanti
il popolo di Sampeyre (sposi, vecchi, bambini), sino a quelli più propriamente legati alla storica cacciata (saracine,
mori e turchi).
Da ricordare che alla sfilata non possono partecipare le donne: tutti i personaggi femminili, dunque, sia
bambini che adulti, sono comunque impersonati da uomini.