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Reperti Archeologici

(Falicetto - Storia Antica)



Numerosi ritrovamenti archeologici avvenuti nel territorio di Falicetto e nelle campagne vicine (tombe, pavimenti a mosaico, lapidi, ecc.), ci possono far supporre che tale abitato fosse, al tempo dell'impero, un importante oppidum o costruzione militare posta allo sbocco delle valli Po, Varaita e Bronda.

Essendo quindi un luogo appropriato ad una difesa doveva avere impegati dell'impero, edifici ed almeno un tempio. Con molta probabilità qui sorgeva una stazione per l'esazione di una gabella o teloneo. Infatti nei documenti medioevali ricorre sovente il nome di una casa con tale nome (hospicio telonie) che pur avendo cessato l'uso a cui era destinata ne aveva conservato il nome.


Un importante ritrovamento, che conferma quanto detto, venne realizzato nel 1831 da Carlo Muletti, durante la demolizione dell'antichissima chiesa di San Giovanni Battista.

Egli scrisse su tale scoperta:"Si può sospettare che nello stesso luogo fosse già un tempio o qualche altro edificio romano, come que' rottami di lapidi e le vestigia antiche di fondamenta da me vedute nel mezzo della distrutta chiesa mi danno motivo a credere. Tutti que' pezzi di marmo alcuni dei quali sono assai grossi, furono rotti a bella posta a colpi di martello, come si conosce vedendoli: e così forse fecero i longobardi, cristiani, volendo distruggere a loro barbarico modo a lapidi e statue e vasi ed ogni memoria de' gentili. Degli scoperti marmi alcuni andarono perduti di bel nuovo e pochi altri furono da me salvati, fra i quali alcuni pezzi di mortai rozzamente scolpiti. Avendo poi riunito tre di questi marmi, venni comporre una lapide in cima della quale, ed ai due angoli si vedono scolpite assai bene due sfingi, ed in mezzo un cinghiale che corre. Le lettere grosse e di bellissima forma, sono incavate in marmo bianco, che si riconobbe essere delle cave di Brossasco nella vicina Valle Varaita. L'iscrizione ci fa conoscere che un Ofillio Meliore, liberto di un Gracco, ascritto alla tribù Palatina, cognominato Meliore, serviro vivendo volle farsi il sepolcro: pel cinghiale scolpito nella lapide e per le poche parole dell'iscrizione si potrà dire che Ofillio Meliore sia stato da prima militare e poscia serviro di qualche collegio o sodalizio urbano in un municipio, di cui ci sono finora ignoti il nome ed il sito. Ma dovunque giacesse questo municipio, il quale si deve credere che non fosse di molto lontano da Verzuolo dove si trovarono non poche monete romane e qualche lapide, egli è certo che il serviro Ofillio volesse esser sepellito a Falicetto: e se ci fosse permesso di andar per congetture, potremmo anche dire che questo Ofillio Meliore sia stato il ceppo di molte famiglie di cognome Migliore che sono in Verzuolo e segnatamente in Falicetto..."

Questo quanto scritto dal Muletti. Purtroppo da allora non sono più avvenute altre scoperte che ci possano permettere nuove supposizioni sulla storia romana di Falicetto.


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