Ecco una simpatica leggenda trecentesca che ci racconta come Aleramo, poco prima dell'anno Mille, giunse ad
ottenere un enorme potere, il titolo di Marchese e, di fatto, fondare una dinastia che, nelle sue ramificazioni,
per secoli dominerà parte del Piemonte.
Aleramo era un cavaliere che, innamoratosi di Adelasia, figlia dell'Imperatore Ottone I, di fronte
all'opposizione del padre rapì la figlia ed insieme fuggirono in Italia, rifugiandosi sulle montagne sopra Savona.
Ridotti in povertà, sopravvissero, sotto falsi nomi, facendo i boscaioli ed ebbero sette figli maschi,
che vennero addestrati come nobili cavalieri.
Dopo qualche anno, l'imperatore Ottone giunse nella regione con la sua corte e bandì un grande torneo
di cavalieri.
Aleramo partecipò al torneo e si distinse più di tutti, tanto da incuriosire l'imperatore, che ne chiese il nome,
promettendo di perdonargli ogni eventuale colpa commessa in passato.
Così avvenne e l'imperatore accolse alla sua corte la figlia, il genero ed i nipoti e promise in dono ad Aleramo
tutte le terre che fosse riuscito a coprire in tre giorni col proprio cavallo. Così nacque la fortuna
della famiglia aleramica.