Il nome del Monferrato appare per la prima volta nella storia nel 1111, in una concessione ufficiale
dell'imperatore Enrico V al marchese Ranieri, un discendente di
Aleramo.
Il Monferrato assunse ben presto un doppio significato, indicando sia la nuova dinastia regnante, sia
il territorio, peraltro piuttosto indefinito.
I confini del Monferrato furono sempre precari; partendo dall'area di confluenza di Tanaro e Po, si
spostò successivamente verso Alessandria, allargandosi a tratti anche verso le Langhe e Torino.
Nel periodo delle discese del
Barbarossa,
il Monferrato, in perenne lotta contro il potere
ascendente dei comuni, in particolare di Asti, si schierò al fianco dell'Imperatore.
Successivamente, pur mantenendo buoni rapporti con Federico I, i marchesi del Monferrato spostarono
la loro rete di rapporti con l'imperatore di Bisanzio, cercando di espandere i loro domini in Oriente,
in particolare in Terra Santa.
Ben presto, gli effetti disastrosi della guerra contro Asti, spalleggiata dai comuni lombardi, spinsero
il Monferrato a concentrarsi esclusivamente alle campagne in Oriente, che per un certo periodo
ebbero un notevole successo.
Il momento di maggior gloria fu agli inizi del Duecento, quando il marchese Bonifacio regnava su
Tessalonica, la figlia Agnese era sposa di Enrico imperatore di Bisanzio, e la nipote Maria era
titolare della corona di Geruslemme.
Ma le varie presenze non erano ben coordinate fra di loro, e poco per volta i domini caddero tutti, costringendo
i marchesi di Monferrato
a concentrarsi nuovamente sui loro possedimenti piemontesi.